Al di là dei nostri limitati confini...


Osserviamo un acquario ... vediamo che esso è un ecosistema chiuso e indipendente,basato sul proprio equilibrio interno dove ogni creatura ha la sua collocazione e funzione ,dove ogni elemento è connesso a tutto il resto: le piante sono compatibili con il ph dell'acqua , la soluzione acquosa dipende dalla ghiaia sul fondo ,dalle roccie ,dalle piante...dove i pesci stessi osservano una gerarchia sociale ed ecologica e hanno la loro funzione ,svolgendo il proprio ruolo. Alcune specie di pesci sono dominanti,alcuni sono sottomessi ,altri sembrano non entrare in relazione con nessuna altra specie.

Qualcuno vive in superficie e altri restano tutta la vita sul fondo,altri ancora vivono nelle acque intermedie . Del cibo che viene introdotto dall'uomo , gli abitanti inetermedi mangeranno ciò che i pesci di superficie non hanno mangiato,quelli in superficie mangeranno sempre di più e domineranno sugli altri . Nell'acquario possono vivere specie , come la tartaruga,apparentemente ignara di ciò che le accade intorno, essa ignora le altre specie , ma ci appare in armonia con tutto e con tutti.

Nonostante questo brulicare di attività gli abitanti di questo microcosmo ,hanno contatti molto limitati,non si spostano da un livello all'altro e non hanno necessità di condividere con gli altri informazioni nei riguardi dell'acquario in cui abitano . Chi vive in superficie ignora la vita che si svolge nel fondo e viceversa. Osservando questo ambiente chiuso e limitato circondato da un oceano d'aria ,proprio come il nostro pianeta è racchiuso in se stesso,nel senso di un insieme armonioso sospeso in un oceano; in questo caso l'oceano è uno spazio quasi vuoto,molto meno denso della nostra atmosfera planetaria.

Dal nostro punto di vista può essere sorprendente vedere questo mondo in miniatura,sebbene si a circondato dal nostro mondo e ne faccia parte,ma allo stesso tempo segregato da ogni altro mondo diverso da sè,compresi i suoi " parenti" più grandi ,gli oceani ,i marie i laghi; e ,che proprio come nel nostro mondo,gli abitanti di quell'acquario ignorano completamente l'esistenza di qualsiasi cosa esterna al loro piccolo mondo; e che non riescono neppure a percepire gli oggetti ed eventi nelle immediate vicinanze dell'acquario,in quella che dovrebbe sesere la dimensione più prossima alla loro.

I pesci restano inconasapevoli del fatto che ci sia qualcosa aldilà della vasca,credono che essa sia l'inizio e la fine di tutti i mondi possibili,non indagano mai sulla loro esistenza nella vasca

Questi pesci dipendono totalmente dagli umani, se questi non ci fossero essi non avrebbero di che nutrirsi,pompe e filtri cesserebbero di funzionare.

Vediamo dunque la precarietà della loro situazione... ma se all'improvviso uno di essi fosse dotato di spirito di osservazione potrebbe fornire agli altri importanti indizi sul loro mondo e su ciò che addiritura ne deternìmina l'esistenza. Essi però non hanno alcun modo di sapere che ci potrebbe essere più spazio per nuotare e non hanno neppure modo di inadagare sulla loro barriera invisibile,contro la quale sbattono il naso continuamente.

Ma non avendo modo di confrontare la loro esperienza come possono essi capire che quelle pareti invisibili non sono l'estremo margine della creazione,ma una semplice parete divisoria di vetro?:::


Se davvero il nostro mondo è in relazione con altri mondi,allora dobbiamo chiederci se è possibile fare qualcosa di significativo, di oggettivo valore ed importanza, al di là dei suoi limitati confini..


Svegliati uomo ... svegliati...

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